sabato 24 maggio 2008

Come 'italiano' e come esponente della Curia vaticana, il card.Martino ha benedetto la scelta del governo Berlusconi di tornare al nucleare

(ANSA) - ROMA, 23 MAG - Come 'italiano' e come esponente della Curia vaticana, il card.Martino ha benedetto la scelta del governo Berlusconi di tornare al nucleare. 'Parlando da cittadino dico che la decisione del governo di tornare al nucleare e' conveniente. Parlando da cardinale ricordo che la Santa Sede e' uno dei fondatori dell'Aiea, che si propone di promuovere l'uso pacifico dell'energia atomica', ha spiegato il porporato, presidente del pontificio consiglio Giustizia e Pace. La decisione del governo e' conveniente 'perche' l'Italia - spiega Martino - compra a caro prezzo l'energia prodotta con centrali nucleari dai Paesi confinanti'. Inoltre 'quel timore originato dal disastro di Chernobyl che fu alla base del referendum del 1987 dovrebbe ora scomparire, dato che le centrali di oggi sono molto piu' perfezionate e moderne di quelle dell'epoca di Chernobyl, la cui esplosione, va ricordato, fu causata da un errore umano'. 'Gli italiani vanno costruendo centrali nucleari per il mondo. Ora perche' - si chiede - non dovrebbero mettere le loro capacita' a servizio del proprio Paese?'. (ANSA).

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