sabato 24 maggio 2008

Avete presente il pesce con tre occhi che sguazza nel lago contaminato dalla centrale nucleare dei Simpson? Sostituite all'animale esseri umani in car

Liberazione, 24 maggio 2008
Avete presente il pesce con tre occhi che sguazza nel lago contaminato dalla centrale nucleare dei Simpson? Sostituite all'animale esseri umani in carne e ossa, ai tre occhi una mano con sette dita, ai cartoni animati la vita reale e avrete il quadro delle conseguenze dell'estrazione dell'uranio

Avete presente il pesce con tre occhi che sguazza nel lago contaminato dalla centrale nucleare dei Simpson? Sostituite all'animale esseri umani in carne e ossa, ai tre occhi una mano con sette dita, ai cartoni animati la vita reale e avrete il quadro delle conseguenze
dell'estrazione dell'uranio. Una pratica sempre più redditizia (il suo prezzo - vedi tabella qua sopra - è aumentato del 1300% in quattro anni passando da 10 a 135 dollari a libbra) ma letteralmente devastante per chi lo deve estrarre o vive vicino a una miniera. «L'estrazione dell'uranio comporta gravi conseguenze sanitarie per i lavoratori ed enormi pericoli ambientali - spiega Roberto Della Seta, ex presidente di Legambiente - i principali danni alla salute sono causati dal radon, un gas radioattivo, prodotto dal decadimento dell'uranio, ma soprattutto dalla radioattività del minerale che è in grado di contaminare l'ambiente anche a chilometri di distanza».
Ne sanno qualcosa i Navajos negli Usa e gli abitanti di Jadugoda in India. Negli anni 50 fra i minatori statunitensi erano molti gli indiani d'America, nelle cui riserve si trovavano i giacimenti: in vent'anni (dal 1970 al 1990) il loro tasso di mortalità per cancro è raddoppiato
e l'età media di una popolazione tra le più longeve si è ridotta a 43 anni. Tanto che nel 1990 il governo federale ha approvato una legge per risarcire i danni ai minatori o ai loro eredi, talmente complicata che pochi potranno accedervi. Alle pendici dell'Himalaya, gli abitanti di Jadugoda vivono una situazione tragicamente analoga. Tutta colpa dell'enorme miniera, profonda ormai 905 metri, che dal 1967 garantisce al Paese un posto nell'Olimpo nucleare: bimbi con sette dita o senza mani, crani mostruosamente grandi o minuscoli, donne sterili o che partoriscono feti morti (e per questo sono ripudiate dai mariti), percentuali abnormi di leucemie, patologie alle vie respiratorie. Uno scenario sanitario impressionante, trasformato in uno sconvolgente video ("Buddha piange a Jadugoda", del regista indiano Shriprakash), premiato al Global Environment Film Festival di Tokyo del 2000.
Em.Is.


24/05/2008

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