Energia, Londra investe sul vento
Il Sole 24 Ore del 5 giugno 2008, pag. 11
di Nicola Degli Innocenti
Londra si affida a Eolo per generare energia rinnovabile e raggiungere gli obiettivi imposti da Bruxelles. Il Governo ieri ha detto che intende triplicare la quantità di energia eolica prodotta in Gran Bretagna e ha annunciato commesse per costruire nuove turbine a vento che potranno generare fino a 25 gigawatt di energia. Aggiunta alla produzione di 8 gigawatt delle centrali già approvate e in via di costruzione, entro il 2020 l’energia eolica generata sarà equivalente a un quarto del fabbisogno nazionale di elettricità.
«L’energia eolica - ha dichiarato il sottosegretario all’Energia Malcolm Wicks - è già una success story per la Gran Bretagna. A breve diventeremo il primo Paese al mondo per numero di centrali eoliche offshore». Il Crown Estate, l’ente governativo responsabile dei fondali marini, ha presentato ieri la lista degli li siti al largo della costa britannica dove saranno costruite le nuove centrali, scelti sia per la forza del vento che per la facilità del collegamento alla rete elettrica. Le centrali comprenderanno tre le 5mila e le 7mila turbine per un investimento previsto tra i 6o e gli 80 milioni di sterline (76-100 milioni di euro).
Il presidente della British Wind Energy Association, Adam Bruce, ha definito «straordinariamente coraggiosa» la decisione del Governo. L’Associazione prevede una crescita esponenziale per il settore e calcola che entro cinque anni le centrali eoliche genereranno più energia delle centrali atomiche. Il contributo dell’energia nucleare, attualmente del 19%, è destinato a scendere dato che molte centrali vecchie saranno dismesse a breve e ci vorranno anni prima che le centrali di nuova generazione volute dal Governo siano operative.
Come incentivo alle imprese il Governo si è impegnato a facilitare l’iter burocratico e darà un contributo del 50% dei costi preliminari del progetto, come le procedure per ottenere i permessi di costruzione. Il Crown Estate ha fatto sapere ieri che la fase di assegnazione delle commesse e dei permessi necessari si concluderà entro il 2015, mentre la costruzione delle centrali eoliche dovrebbe essere completata ‘entro il 2020. Per quella data secondo le regole imposte da Bruxelles i Paesi Ue dovranno derivare almeno il 20% dell’energia da fonti rinnovabili.
Con il via libera alle nuove centrali il Governo si è schierato a favore dell’energia eolica nonostante le critiche dei Verdi e le polemiche sui costi. Alcuni gruppi ambientalisti sono a favore, altri invece sono contrari alle centrali eoliche perché deturpano il paesaggio e costituiscono un rischio per la flora e la fauna marine. Le imprese invece sono scoraggiate dall’aumento dei costi di materie prime come rame e acciaio e dal fatto che le uniche due società che producono turbine eoliche - la danese Vestas e la tedesca Siemens - hanno troppe richieste e milioni di sterline di ordinativi arretrati. Il mese scorso Royal Dutch/Shell si è ritirata dal progetto di London Array, che dovrebbe diventare la più grande centrale eolica in Gran Bretagna, perché troppo costoso. Centrica, uno dei colossi britannici dell’energia, ha dichiarato che la prospettiva di generare utili dal settore è «molto remota». Il gruppo intende procedere con il progetto di costruire tre centrali ma ha avvertito che se i costi continueranno a salire gli obiettivi annunciati dal Governo si riveleranno troppo ambiziosi.
Il Sole 24 Ore del 5 giugno 2008, pag. 11
di Nicola Degli Innocenti
Londra si affida a Eolo per generare energia rinnovabile e raggiungere gli obiettivi imposti da Bruxelles. Il Governo ieri ha detto che intende triplicare la quantità di energia eolica prodotta in Gran Bretagna e ha annunciato commesse per costruire nuove turbine a vento che potranno generare fino a 25 gigawatt di energia. Aggiunta alla produzione di 8 gigawatt delle centrali già approvate e in via di costruzione, entro il 2020 l’energia eolica generata sarà equivalente a un quarto del fabbisogno nazionale di elettricità.
«L’energia eolica - ha dichiarato il sottosegretario all’Energia Malcolm Wicks - è già una success story per la Gran Bretagna. A breve diventeremo il primo Paese al mondo per numero di centrali eoliche offshore». Il Crown Estate, l’ente governativo responsabile dei fondali marini, ha presentato ieri la lista degli li siti al largo della costa britannica dove saranno costruite le nuove centrali, scelti sia per la forza del vento che per la facilità del collegamento alla rete elettrica. Le centrali comprenderanno tre le 5mila e le 7mila turbine per un investimento previsto tra i 6o e gli 80 milioni di sterline (76-100 milioni di euro).
Il presidente della British Wind Energy Association, Adam Bruce, ha definito «straordinariamente coraggiosa» la decisione del Governo. L’Associazione prevede una crescita esponenziale per il settore e calcola che entro cinque anni le centrali eoliche genereranno più energia delle centrali atomiche. Il contributo dell’energia nucleare, attualmente del 19%, è destinato a scendere dato che molte centrali vecchie saranno dismesse a breve e ci vorranno anni prima che le centrali di nuova generazione volute dal Governo siano operative.
Come incentivo alle imprese il Governo si è impegnato a facilitare l’iter burocratico e darà un contributo del 50% dei costi preliminari del progetto, come le procedure per ottenere i permessi di costruzione. Il Crown Estate ha fatto sapere ieri che la fase di assegnazione delle commesse e dei permessi necessari si concluderà entro il 2015, mentre la costruzione delle centrali eoliche dovrebbe essere completata ‘entro il 2020. Per quella data secondo le regole imposte da Bruxelles i Paesi Ue dovranno derivare almeno il 20% dell’energia da fonti rinnovabili.
Con il via libera alle nuove centrali il Governo si è schierato a favore dell’energia eolica nonostante le critiche dei Verdi e le polemiche sui costi. Alcuni gruppi ambientalisti sono a favore, altri invece sono contrari alle centrali eoliche perché deturpano il paesaggio e costituiscono un rischio per la flora e la fauna marine. Le imprese invece sono scoraggiate dall’aumento dei costi di materie prime come rame e acciaio e dal fatto che le uniche due società che producono turbine eoliche - la danese Vestas e la tedesca Siemens - hanno troppe richieste e milioni di sterline di ordinativi arretrati. Il mese scorso Royal Dutch/Shell si è ritirata dal progetto di London Array, che dovrebbe diventare la più grande centrale eolica in Gran Bretagna, perché troppo costoso. Centrica, uno dei colossi britannici dell’energia, ha dichiarato che la prospettiva di generare utili dal settore è «molto remota». Il gruppo intende procedere con il progetto di costruire tre centrali ma ha avvertito che se i costi continueranno a salire gli obiettivi annunciati dal Governo si riveleranno troppo ambiziosi.
Il Sole 24 Ore del 5 giugno 2008, pag. 11
di Nicola Degli Innocenti
Londra si affida a Eolo per generare energia rinnovabile e raggiungere gli obiettivi imposti da Bruxelles. Il Governo ieri ha detto che intende triplicare la quantità di energia eolica prodotta in Gran Bretagna e ha annunciato commesse per costruire nuove turbine a vento che potranno generare fino a 25 gigawatt di energia. Aggiunta alla produzione di 8 gigawatt delle centrali già approvate e in via di costruzione, entro il 2020 l’energia eolica generata sarà equivalente a un quarto del fabbisogno nazionale di elettricità.
«L’energia eolica - ha dichiarato il sottosegretario all’Energia Malcolm Wicks - è già una success story per la Gran Bretagna. A breve diventeremo il primo Paese al mondo per numero di centrali eoliche offshore». Il Crown Estate, l’ente governativo responsabile dei fondali marini, ha presentato ieri la lista degli li siti al largo della costa britannica dove saranno costruite le nuove centrali, scelti sia per la forza del vento che per la facilità del collegamento alla rete elettrica. Le centrali comprenderanno tre le 5mila e le 7mila turbine per un investimento previsto tra i 6o e gli 80 milioni di sterline (76-100 milioni di euro).
Il presidente della British Wind Energy Association, Adam Bruce, ha definito «straordinariamente coraggiosa» la decisione del Governo. L’Associazione prevede una crescita esponenziale per il settore e calcola che entro cinque anni le centrali eoliche genereranno più energia delle centrali atomiche. Il contributo dell’energia nucleare, attualmente del 19%, è destinato a scendere dato che molte centrali vecchie saranno dismesse a breve e ci vorranno anni prima che le centrali di nuova generazione volute dal Governo siano operative.
Come incentivo alle imprese il Governo si è impegnato a facilitare l’iter burocratico e darà un contributo del 50% dei costi preliminari del progetto, come le procedure per ottenere i permessi di costruzione. Il Crown Estate ha fatto sapere ieri che la fase di assegnazione delle commesse e dei permessi necessari si concluderà entro il 2015, mentre la costruzione delle centrali eoliche dovrebbe essere completata ‘entro il 2020. Per quella data secondo le regole imposte da Bruxelles i Paesi Ue dovranno derivare almeno il 20% dell’energia da fonti rinnovabili.
Con il via libera alle nuove centrali il Governo si è schierato a favore dell’energia eolica nonostante le critiche dei Verdi e le polemiche sui costi. Alcuni gruppi ambientalisti sono a favore, altri invece sono contrari alle centrali eoliche perché deturpano il paesaggio e costituiscono un rischio per la flora e la fauna marine. Le imprese invece sono scoraggiate dall’aumento dei costi di materie prime come rame e acciaio e dal fatto che le uniche due società che producono turbine eoliche - la danese Vestas e la tedesca Siemens - hanno troppe richieste e milioni di sterline di ordinativi arretrati. Il mese scorso Royal Dutch/Shell si è ritirata dal progetto di London Array, che dovrebbe diventare la più grande centrale eolica in Gran Bretagna, perché troppo costoso. Centrica, uno dei colossi britannici dell’energia, ha dichiarato che la prospettiva di generare utili dal settore è «molto remota». Il gruppo intende procedere con il progetto di costruire tre centrali ma ha avvertito che se i costi continueranno a salire gli obiettivi annunciati dal Governo si riveleranno troppo ambiziosi.
Il Sole 24 Ore del 5 giugno 2008, pag. 11
di Nicola Degli Innocenti
Londra si affida a Eolo per generare energia rinnovabile e raggiungere gli obiettivi imposti da Bruxelles. Il Governo ieri ha detto che intende triplicare la quantità di energia eolica prodotta in Gran Bretagna e ha annunciato commesse per costruire nuove turbine a vento che potranno generare fino a 25 gigawatt di energia. Aggiunta alla produzione di 8 gigawatt delle centrali già approvate e in via di costruzione, entro il 2020 l’energia eolica generata sarà equivalente a un quarto del fabbisogno nazionale di elettricità.
«L’energia eolica - ha dichiarato il sottosegretario all’Energia Malcolm Wicks - è già una success story per la Gran Bretagna. A breve diventeremo il primo Paese al mondo per numero di centrali eoliche offshore». Il Crown Estate, l’ente governativo responsabile dei fondali marini, ha presentato ieri la lista degli li siti al largo della costa britannica dove saranno costruite le nuove centrali, scelti sia per la forza del vento che per la facilità del collegamento alla rete elettrica. Le centrali comprenderanno tre le 5mila e le 7mila turbine per un investimento previsto tra i 6o e gli 80 milioni di sterline (76-100 milioni di euro).
Il presidente della British Wind Energy Association, Adam Bruce, ha definito «straordinariamente coraggiosa» la decisione del Governo. L’Associazione prevede una crescita esponenziale per il settore e calcola che entro cinque anni le centrali eoliche genereranno più energia delle centrali atomiche. Il contributo dell’energia nucleare, attualmente del 19%, è destinato a scendere dato che molte centrali vecchie saranno dismesse a breve e ci vorranno anni prima che le centrali di nuova generazione volute dal Governo siano operative.
Come incentivo alle imprese il Governo si è impegnato a facilitare l’iter burocratico e darà un contributo del 50% dei costi preliminari del progetto, come le procedure per ottenere i permessi di costruzione. Il Crown Estate ha fatto sapere ieri che la fase di assegnazione delle commesse e dei permessi necessari si concluderà entro il 2015, mentre la costruzione delle centrali eoliche dovrebbe essere completata ‘entro il 2020. Per quella data secondo le regole imposte da Bruxelles i Paesi Ue dovranno derivare almeno il 20% dell’energia da fonti rinnovabili.
Con il via libera alle nuove centrali il Governo si è schierato a favore dell’energia eolica nonostante le critiche dei Verdi e le polemiche sui costi. Alcuni gruppi ambientalisti sono a favore, altri invece sono contrari alle centrali eoliche perché deturpano il paesaggio e costituiscono un rischio per la flora e la fauna marine. Le imprese invece sono scoraggiate dall’aumento dei costi di materie prime come rame e acciaio e dal fatto che le uniche due società che producono turbine eoliche - la danese Vestas e la tedesca Siemens - hanno troppe richieste e milioni di sterline di ordinativi arretrati. Il mese scorso Royal Dutch/Shell si è ritirata dal progetto di London Array, che dovrebbe diventare la più grande centrale eolica in Gran Bretagna, perché troppo costoso. Centrica, uno dei colossi britannici dell’energia, ha dichiarato che la prospettiva di generare utili dal settore è «molto remota». Il gruppo intende procedere con il progetto di costruire tre centrali ma ha avvertito che se i costi continueranno a salire gli obiettivi annunciati dal Governo si riveleranno troppo ambiziosi.
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