Il governo chieda chiarimenti alla Ue” l’opposizione contro il piano italiano
La Repubblica del 24 luglio 2008, pag. 3
di Stefania Culurgioni
Non è servito a neutralizzare le polemiche quell’avverbio "leggermente", riferito al livello di contaminazione dei cento operai francesi. L’incidente che si è verificato ieri nella centrale nucleare di Tricastin ha scaldato l’opposizione. Che ha espresso forti preoccupazioni per quanto accaduto e rinfocolato le polemiche contro la proposta del governo di riesumare il nucleare anche in Italia.
A scagliarsi per primo contro un possibile ritorno all’energia atomica è stato Antonio Di Pietro: «Questo incidente dimostra che il nucleare è un’energia pericolosa e obsoleta - ha affermato il leader dell’Idv- Il Pdl deve tornare subito sui suoi passi e ritirare la proposta di usarlo di nuovo. Quello che serve è invece investire in energie alternative e pulite di cui, tra l’altro, l’Italia è ricca».
Un no senza mediazione al quale, in serata, si è aggiunto anche quello dell’ex ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio: «Si tratta di un vero e proprio allarme nucleare. Quattro incidenti a centrali atomiche nel Paese più attrezzato dal punto di vista tecnico dimostrano quanto sia rischioso il ritorno all’atomo. Se il governo non rinuncerà a questa follia lavoreremo per promuovere un nuovo referendum».
Reazioni dure anche dal Partito Democratico. «Più che una centrale sembra un colabrodo - ha detto il senatore Roberto Della Seta riferendosi al fatto che quello di ieri è il terzo incidente nello stesso impianto nel giro di due settimane. «Il fatto resta di una gravità inaudita e mette a rischio la vita di migliaia di persone, ma soprattutto chiediamo che le autorità italiane si attivino subito per fare gli opportuni controlli. La regione di Vaucluse, infatti, è molto vicina all’Italia e in particolare alla Liguria».
Alla richiesta di chiarimenti si è aggiunto anche Ermete Realacci, ministro dell’ambiente del governo ombra del Pd: «Uno dei problemi che il nucleare porta con sé è la mancanza di trasparenza ha commentato - chiediamo al Ministro dell’Ambiente e al governo italiano di chiedere urgentemente all’Aiea di spiegare quanto è accaduto in Francia».
Per evitare, come spiega il segretario del Pcdi Oliviero Diliberto, che si commettano gli stessi errori: «Il nucleare è pericoloso anche se si minimizza e si dice leggermente contaminati. E poi è un pessimo affare: i costi della sicurezza sono alti, il combustibile che sarebbe disponibile solo per altri 70 anni prima di finire e le scorie che nessuno sa dove mettere. Questo governo non può riaprire una questione che gli italiani hanno saggiamente chiuso 20 anni fa».
La Repubblica del 24 luglio 2008, pag. 3
di Stefania Culurgioni
Non è servito a neutralizzare le polemiche quell’avverbio "leggermente", riferito al livello di contaminazione dei cento operai francesi. L’incidente che si è verificato ieri nella centrale nucleare di Tricastin ha scaldato l’opposizione. Che ha espresso forti preoccupazioni per quanto accaduto e rinfocolato le polemiche contro la proposta del governo di riesumare il nucleare anche in Italia.
A scagliarsi per primo contro un possibile ritorno all’energia atomica è stato Antonio Di Pietro: «Questo incidente dimostra che il nucleare è un’energia pericolosa e obsoleta - ha affermato il leader dell’Idv- Il Pdl deve tornare subito sui suoi passi e ritirare la proposta di usarlo di nuovo. Quello che serve è invece investire in energie alternative e pulite di cui, tra l’altro, l’Italia è ricca».
Un no senza mediazione al quale, in serata, si è aggiunto anche quello dell’ex ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio: «Si tratta di un vero e proprio allarme nucleare. Quattro incidenti a centrali atomiche nel Paese più attrezzato dal punto di vista tecnico dimostrano quanto sia rischioso il ritorno all’atomo. Se il governo non rinuncerà a questa follia lavoreremo per promuovere un nuovo referendum».
Reazioni dure anche dal Partito Democratico. «Più che una centrale sembra un colabrodo - ha detto il senatore Roberto Della Seta riferendosi al fatto che quello di ieri è il terzo incidente nello stesso impianto nel giro di due settimane. «Il fatto resta di una gravità inaudita e mette a rischio la vita di migliaia di persone, ma soprattutto chiediamo che le autorità italiane si attivino subito per fare gli opportuni controlli. La regione di Vaucluse, infatti, è molto vicina all’Italia e in particolare alla Liguria».
Alla richiesta di chiarimenti si è aggiunto anche Ermete Realacci, ministro dell’ambiente del governo ombra del Pd: «Uno dei problemi che il nucleare porta con sé è la mancanza di trasparenza ha commentato - chiediamo al Ministro dell’Ambiente e al governo italiano di chiedere urgentemente all’Aiea di spiegare quanto è accaduto in Francia».
Per evitare, come spiega il segretario del Pcdi Oliviero Diliberto, che si commettano gli stessi errori: «Il nucleare è pericoloso anche se si minimizza e si dice leggermente contaminati. E poi è un pessimo affare: i costi della sicurezza sono alti, il combustibile che sarebbe disponibile solo per altri 70 anni prima di finire e le scorie che nessuno sa dove mettere. Questo governo non può riaprire una questione che gli italiani hanno saggiamente chiuso 20 anni fa».
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