sabato 13 settembre 2008

Ue boccia il sostegno al nucleare

Ue boccia il sostegno al nucleare

ItaliaOggi del 12 settembre 2008, pag. 8

di Sabina Pignataro

L’energia nucleare non è una fonte utile per la lotta al cambiamento climatico e non può essere considerata alla stregua del solare, dell’eolico o delle biomasse. Lo sostiene la commissione industria, ricerca ed energia dei parlamento europeo che ieri ha votato sulla proposta di direttiva con la quale l’Ue vuole portare, entro il 2020, la quota di consumi di biofuel al 10% dei consumi totali di carburanti. 11 voto di ieri non rappresenta ancora quello dell’aula, che si esprimerà nella prossima sessione plenaria, ma offre già un’indicazione chiara dell’aspetto che potrebbe assumere la direttiva sulla promozione delle energie rinnovabili.



Votando il rapporto firmato dal verde lussemburghese, Claude Turmes, è stato bocciato un emendamento che sosteneva la necessità di «introdurre piani per lo sviluppo di tutte le fonti a bassa emissione di carbonio in Europa», dizione che nascondeva la volontà di promuovere il nucleare all’interno del pacchetto delle rinnovabili, in pratica di considerarlo al pari dell’energia solare, dell’eolica e delle biomasse. Ha ricevuto invece il placet della commissione Iter la proposta di fissare al 45% (contro l’attuale 35%), il tasso minimo di riduzione delle emissioni di gas serra dei biocarburanti rispetto agli analoghi combustibili di origine fossile.



Una soglia del 45% favorirebbe i biocarburanti come l’etanolo ricavato dalla canna da zucchero e il biodiesel da semi di girasole. Saranno penalizzati invece gli agrocombustibili prodotti da barbabietola da zucchero, frumento, mais e anche colza e olio di palma. Ben più alto del 50%, poi, dovrebbe essere il tasso di risparmio di gas serra dei biocarburanti detti «di seconda generazione», ricavati cioè dai residui non alimentari delle colture (e quindi non in concorrenza con la produzione di cibo).



I deputati hanno inoltre immesso un nuovo obiettivo intermedio del 5% di utilizzo di biocarburanti per il 2015. Questo 5% viene suddiviso fra un 4% proveniente dalla produzione agricola (biocombustibili di prima generazione) e il rimanente 1% da fonti di elettricità verde e da biomassa. La stessa suddivisione viene imposta anche nell’obiettivo del 10% per il 2020, portando il tetto dell’agrocombustibile al 6% e quello dell’elettricità verde le della biomassa al 4%.

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