venerdì 13 marzo 2009

il nucleare francese e’ un fallimento

da: radicali.it
Nucleare, Zamparutti: il nucleare francese e’ un fallimento

Roma, 12 marzo 2009

Elisabetta Zamparutti, deputata radicale eletta nelle liste del PD, sull’accelerazione del progetto italo-francese per il nucleare in Italia annunciato dal Ministro Scajola, ha presentato un’interrogazione parlamentare - firmata anche da tutti i componenti la delegazione radicale - sulle gravi difficoltà industriale e finanziaria in cui versa il nucleare francese.

E. Zamparutti ha dichiarato:



“Indubbiamente la crisi ha provocato perdite generalizzate ma se il nucleare fosse realmente il faro dell’avvenire le società del settore dovrebbero trarne comunque positivi effetti. Il caso francese dimostra invece l’esatto contrario, in un settore sostenuto tutto da denaro pubblico. Il cantiere EPR di Areva in Finlandia, che dovrebbe servire da modello per il nucleare italiano di terza generazione, è un vero e proprio disastro.

Se il Piano di rilancio economico di Obama non stanzia nemmeno un centesimo per il nucleare, mentre l’industria atomica, francese compresa, si aspettava 50 miliardi di dollari di investimenti, mi chiedo perché mai dobbiamo andare noi in soccorso dei dissesti finanziari ed industriali d’oltralpe invece di puntare ad un grande piano di efficienza energetica.”



Segue testo dell’interrogazione



Al Presidente del Consiglio e

Al Ministro dello Sviluppo economico





Premesso che:



il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e il Presidente francese, Nicolas Sarkozy, hanno firmato un accordo di cooperazione che prevede lo sviluppo di centrali nucleari in Italia e in Francia;



il Presidente Sarkozy ha dichiarato nel corso della conferenza stampa che: "Il nucleare ci permetterà di collaborare attivamente con l'Italia, è qualcosa di storico per i due Paesi, quindi per il 2020 bisognerà sviluppare in maniera massiccia centrali nucleari e nessuna persona deve assolutamente porre veti a una decisione che è molto importante, è fondamentale per Italia e la Francia";



EDF e Areva si trovano in una grande difficoltà industriale e finanziaria: secondo la rete ambientalista “Sortir du nucléaire” Areva è alla ricerca di circa 3 miliardi di euro per cercare di tenere in equilibrio il bilancio 2009 dopo che lo scorso 25 novembre è stata costretta ad annullare il suo progetto di sfruttamento della miniera di uranio Midwest; il cantiere EPR di Areva in Finlandia, avviato nel febbraio 2005, che dovrebbe servire da modello per il nucleare italiano di terza generazione, è un vero e proprio disastro: 38 mesi di ritardo nella costruzione, 2,4 miliardi di euro di penalità richieste dai finlandesi ai francesi per un reattore venduto a 3 miliardi di euro e che in realtà ne costa già ora 5,4.. in attesa che i lavori proseguano; a gennaio la Siemens ha annunciato che abbandonerà il progetto, prendendo alla sprovvista Areva che ora deve trovare altri 2 miliardi di euro per rimpiazzare le quote detenute dal suo vecchio partner;


Areva è stata rovinosamente colpita anche sul mercato americano: il Piano di rilancio economico di Obama non stanzia nemmeno un centesimo per il nucleare, mentre l’industria atomica si aspettava 50 miliardi di dollari. La stragrande maggioranza dei progetti nucleari Usa era già congelata e per quelli che restano Areva dovrà affrontare una concorrenza all’ultimo sangue, visto che ci si gioca la sopravvivenza, con la concorrenza nippo-americana di Westinghouse/Toshiba e di General Electric/Hitachi. Puntando tutto sul “rinascimento” nucleare propagandato da Bush, Areva aveva investito su un mercato nucleare Usa che si sta rivelando

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