domenica 25 ottobre 2009

Alleanza ligure per il nucleare

Alleanza ligure per il nucleare

Il sole 24 ore del 22 ottobre 2009

di Domenico Ravenna

Un cluster di aziende liguri pronte a partecipare al programma per la realizzazione delle centrali nucleari in Italia. Dalla componentistica all’impiantistica, dall’engineering alla robotica e alle attività di servizio. Giovanni Calvini, presidente di Confindustria Genova, sta delineando i contorni di un inedito distretto territoriale di grandi, medie e piccole imprese che possono attingere alle commesse derivanti del ritorno del nostro paese all’atomo. «In Liguria - spiega Calvini - ci sono un centinaio di aziende, di cui circa la metà nell’area genovese, che hanno competenze, dirette e indirette, per concorrere alla progettazione e alla costruzione delle nuove centrali».

Confindustria Genova, di concerto con la Camera di commercio del capoluogo ligure, sta lavorando fianco a fianco con Ansaldo Energia, cui fa capo Ansaldo Nucleare, e con il Rina, il Registro navale italiano, l’istituto che opera anche nel campo della certificazione industriale. Un recente accordo fra Ansaldo Energia e Rina sulla garanzia di qualità degli impianti rappresenta un primo passo verso la creazione di un polo aggregante. «Il coinvolgimento del principale player nazionale e di una realtà a livello internazionale come il Rina – sottolinea Calvini - ci consentono di portare avanti quel processo di qualifica delle nostre imprese che sarà necessario per partecipare alle gare».
L’iniziativa di dar vita a un cluster punta a superare il gap dimensionale che può penalizzare la maggior parte delle aziende liguri interessate ai programmi sul nucleare. «Molte di queste imprese – sostiene il presidente di Confindustria Genova - occupano nicchie di eccellenza e sono attive da tempo sui mercati internazionali, ma difettano della massa critica che è richiesta per poter ambire a ritagliarsi uno spazio in programmi di questo tipo». Obiettivo del cluster sarà favorire tutte le forme di aggregazione idonee a fare sistema: dai consorzi ai raggruppamenti temporanei e associazioni di scopo. Calvini guarda al ruolo che può svolgere Enel, partner della francese Edf, per la realizzazione degli impianti a tecnologia Epr prevista per le centrali italiane. «Ci siamo mossi per tempo – aggiunge il presidente degli industriali genovesi - per poter essere conformi agli standard che saranno richiesti per i nuovi impianti. E, al riguardo, ci rivolgiamo a Enel affinchè tali standard possano essere stabiliti al più presto».

Facendo proprie le preoccupazioni espresse recentemente dal numero uno di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, gli industriali liguri paventano un ruolo predominante, attraverso il braccio operativo Areva, di Edf. Con il risultato di veder privilegiato, di fatto, l’indotto costituito dalle aziende transalpine. E con le imprese italiane confinate a contendersi le parti meno strategiche e ricche delle commesse.

Se il ritorno al nucleare, a vent’anni di distanza dal referendum che ne decretò l’abbandono, rappresenta un’opportunità per le medie e piccole aziende del territorio, i promotori del cluster ligure non trascurano di portare avanti una strategia di aggregazione anche per le altre filiere di attività nel settore dell’energia. «In tutta la regione – spiega Calvini - abbiamo un fiorire di iniziative. Da quelle più tradizionali, come il programma di potenziamento del gruppo a carbone di Tirreno Power a Vado Ligure, a quelle legate alle energie rinnovabili: dai progetti Erg per crescere nell’eolico ai piani di sviluppo di un’azienda impegnata a rinascere dalle ceneri come Ferrania, che sta per debuttare nel fotovoltaico».

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