venerdì 8 aprile 2011

Indagine del Senato sull'atomo italiano

Indagine del Senato sull'atomo italiano

Il sole 24 ore
31/03/2011

Parte la stretta "politica" sul nucleare italiano.

La commissione Ambiente del Senato ha deciso di aprire un'indagine conoscitiva sulla sicurezza delle istallazioni atomiche presenti in Italia.

Non sarebbe ancora fissato il calendario delle audizioni, ma in programma c'è l'ascolto di tutte le istituzioni e delle aziende interessate dal settore atomico, a cominciare dall'Ispra, l'istituto pubblico che è il braccio operativo del ministero dell'Ambiente, e dalla Sogin, la spa pubblica che gestisce le quattro vecchie centrali in dismissione e gli stoccaggi di scorie.

L'Italia ha una presenza nucleare che risale alle origini della tecnologia atomica: negli anni 50 e 60 era il paese europeo con la maggiore potenza istallata di centrali atomiche e vantava la centrale più grande del momento. Poi le scelte degli altri paesi europei (a cominciare da Francia, Inghilterra e Germania) e le cautele italiane hanno portato a un sorpasso rapido, e il referendum del novembre '87 ha fermato del tutto gli impianti.

Le istallazioni più importanti sono Caorso (Piacenza), Garigliano (Sessa Aurunca, Caserta), Trino Vercellese e Latina Borgo Sabotino. Inoltre, poco lontano da Trino, c'è il polo atomico di Saluggia (Vercelli) con gli impianti sperimentali Eurex, l'eredità del vecchio reattore Avogadro e le lavorazioni della Sorin. In basilicata spicca la Trisaia Rotondella (Matera). Inoltre ci sono numerosi depositi di scorie (il più importante è adiacente alla sede Enea della Casaccia, alle porte di Roma).

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