venerdì 12 marzo 2010

Ritorno al nucleare, in Italia scende in campo anche l'Enea

Ritorno al nucleare, in Italia scende in campo anche l'Enea

Il Mattino del 10 marzo 2010

«L'Italia si avvia a riprendere l'opzione nucleare e l'Enea costituisce il soggetto pubblico in grado di fornire supporto alla nascente Agenzia per la Sicurezza Nucleare ed al sistema delle imprese di questo settore energetico, mettendo a disposizione le sue competenze ed i suoi laboratori per qualificare componenti e sistemi con un processo di validazione che va dalla fase di prefattibilità alla fase di esercizio dell'impianto». A parlare è il commissario dell'Enea, Giovanni Lelli, intervenuto ieri a Parigi alla tavola rotonda tenutasi nell'ambito della Conferenza internazionale sul nucleare organizzata dal governo francese nella sede dell'Ocse aParigi. L'evento era stato inaugurato lunedì dal presidente francese Nicolas Sarkozy, dal presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso, dal direttore generale dell'Atea, Yukya Amano, e dal segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria. Intanto ieri attivisti di Greenpeace hanno occupato il tetto della fabbrica della vecchia centrale nucleare di Montalto di Castro, bloccata dal referendum del 1987. Su un enorme striscione figurava la scritta «Emergenza nucleare», su un altro srotolato sul tetto era raffigurato l'urlo «nucleare», simbolo della campagna di Greenpeace contro il nucleare. Il sito di Montalto è uno dei più probabili per la localizzazione di almeno un reattore nucleare. Qui, prima del referendum, era in costruzione una contestata centrale nucleare. A Montalto c'è già stata una visita di tecnici di EDE, l'azienda francese che insieme a Enel dovrebbe portare avanti i piani nucleari del governo.
«Il governo italiano con la legge 99/2009 - sottolinea Greenpeace ha escluso le regioni da qualsiasi scelta relativa alla localizzazione dei siti nucleari: tredici regioni hanno presentato un ricorso alla Corte Costituzionale».
Tornando alla conferenza di Parigi, «la partecipazione dell'Enea ai più rilevanti accordi e programmi internazionali di ricerca e sviluppo per il nucleare - spiega Lelli - ha consentito un continuo aggiornamento e l'acquisizione delle conoscenze più avanzate per un ulteriore
sviluppo delle tecnologie nucleari».

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