E sul nucleare la sfida resta aperta "Il governo dia la lista dei siti"
VENERDÌ, 25 GIUGNO 2010 LA REPUBBLICA - BARI
La Consulta deve esaminare altri due ricorsi
Contestato il giudizio del ministro Fitto soddisfatto dalla decisione
La battaglia sul nucleare non è persa del tutto. Ne sono convinti alla Regione Puglia dopo la bocciatura dei ricorsi delle Regioni contro la legge delega. Davanti alla Corte costituzionale, intanto, ci sono ancora altre due sfide che vedranno contrapposti governo e Regione Puglia: quella sul ricorso della Regione contro il decreto Scajola del 15 febbraio che fissa i criteri per individuare i siti e l´altra che nasce dal ricorso del governo contro la legge regionale che attribuisce alla Regione l´ultima parola in caso di contrasto con il governo sull´individuazione di un impianto nucleare.
I partiti e i gruppi regionali legati a filo doppio con il governatore Nichi Vendola, Sinistra Ecologia e Libertà, "La Puglia per Vendola" e Verdi, blindano il no al nucleare. Michele Losappio, capogruppo di Sel, incassa e rilancia: «Sfidiamo il governo a comunicare l´elenco dei siti che ospiteranno le centrali e i depositi di scorie nucleari». Sfida aperta soprattutto a Raffaele Fitto, il ministro pugliese degli Affari regionali, che aveva espresso soddisfazione per la sentenza dei giudici costituzionali. «Abbia il coraggio di chiarire senza ulteriori indugi dove dovranno sorgere gli impianti ponendo fine a tattiche dilatorie e a presunte furbizie - attacca Losappio - vedremo allora se e quanto la nostra Regione sarà coinvolta in questa avventura sciagurata».
Per Angelo Disabato a capo del gruppo "La Puglia per Vendola", «chi oggi volesse il nucleare in Puglia lo farebbe contro il buon senso e le giuste ragioni delle comunità pugliesi. La nostra dignità, la nostra salute, la nostra qualità della vita, il nostro turismo, non sono in vendita e non hanno prezzo».
Angelo Bonelli, il leader dei Verdi, ieri a Bari per presentare con il coordinatore pugliese del movimento ambientalista, Mimmo Lomelo, la campagna per promuovere la raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare sull´efficienza energetica delle fonti rinnovabili, non è convinto che la sentenza della Consulta sia troppo penalizzante per le dieci Regioni che hanno sfidato il governo: «Bisogna essere molto cauti e attendere le motivazioni. La partita sul nucleare è tutt´altro che chiusa. Anche perché il nucleare costa e lo si vuole realizzare con soldi pubblici con l´aggravante - insiste Bonelli - che i costi di queste centrali ricadrebbero inevitabilmente sui cittadini le cui bollette aumenterebbero del 15%». Lomelo, che era nella giunta Vendola nella passata legislatura, ha ricordato che «la Puglia ha scelto di puntare sulle energie rinnovabili e ha ribadito all´unanimità la propria scelta di dire no al nucleare nè a Mola nè a Nardò nè in qualsiasi località».
(p. r.)
VENERDÌ, 25 GIUGNO 2010 LA REPUBBLICA - BARI
La Consulta deve esaminare altri due ricorsi
Contestato il giudizio del ministro Fitto soddisfatto dalla decisione
La battaglia sul nucleare non è persa del tutto. Ne sono convinti alla Regione Puglia dopo la bocciatura dei ricorsi delle Regioni contro la legge delega. Davanti alla Corte costituzionale, intanto, ci sono ancora altre due sfide che vedranno contrapposti governo e Regione Puglia: quella sul ricorso della Regione contro il decreto Scajola del 15 febbraio che fissa i criteri per individuare i siti e l´altra che nasce dal ricorso del governo contro la legge regionale che attribuisce alla Regione l´ultima parola in caso di contrasto con il governo sull´individuazione di un impianto nucleare.
I partiti e i gruppi regionali legati a filo doppio con il governatore Nichi Vendola, Sinistra Ecologia e Libertà, "La Puglia per Vendola" e Verdi, blindano il no al nucleare. Michele Losappio, capogruppo di Sel, incassa e rilancia: «Sfidiamo il governo a comunicare l´elenco dei siti che ospiteranno le centrali e i depositi di scorie nucleari». Sfida aperta soprattutto a Raffaele Fitto, il ministro pugliese degli Affari regionali, che aveva espresso soddisfazione per la sentenza dei giudici costituzionali. «Abbia il coraggio di chiarire senza ulteriori indugi dove dovranno sorgere gli impianti ponendo fine a tattiche dilatorie e a presunte furbizie - attacca Losappio - vedremo allora se e quanto la nostra Regione sarà coinvolta in questa avventura sciagurata».
Per Angelo Disabato a capo del gruppo "La Puglia per Vendola", «chi oggi volesse il nucleare in Puglia lo farebbe contro il buon senso e le giuste ragioni delle comunità pugliesi. La nostra dignità, la nostra salute, la nostra qualità della vita, il nostro turismo, non sono in vendita e non hanno prezzo».
Angelo Bonelli, il leader dei Verdi, ieri a Bari per presentare con il coordinatore pugliese del movimento ambientalista, Mimmo Lomelo, la campagna per promuovere la raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare sull´efficienza energetica delle fonti rinnovabili, non è convinto che la sentenza della Consulta sia troppo penalizzante per le dieci Regioni che hanno sfidato il governo: «Bisogna essere molto cauti e attendere le motivazioni. La partita sul nucleare è tutt´altro che chiusa. Anche perché il nucleare costa e lo si vuole realizzare con soldi pubblici con l´aggravante - insiste Bonelli - che i costi di queste centrali ricadrebbero inevitabilmente sui cittadini le cui bollette aumenterebbero del 15%». Lomelo, che era nella giunta Vendola nella passata legislatura, ha ricordato che «la Puglia ha scelto di puntare sulle energie rinnovabili e ha ribadito all´unanimità la propria scelta di dire no al nucleare nè a Mola nè a Nardò nè in qualsiasi località».
(p. r.)