Nucleare, l´Enel rilancia - I Verdi: "Abbiamo già detto no vent´anni fa"
SONIA GIOIA
17 MAGGIO 2009, LA REPUBBLICA - BARI
L´azienda elettrica pronta a rispondere alla chiamata del governo.
"La Puglia può competere". Ma è guerra con gli ecologisti
«La rinuncia dell´Italia al nucleare nell´87 ha costretto Enel a investire all´estero, è ora di recuperare i ritardi accumulati. Per quanto mi riguarda il dibattito sulla localizzazione, Puglia, Ostuni, è un dibattito ozioso: per me, a fronte delle necessarie valutazioni, se venisse stimata l´esistenza dei requisiti utili, una centrale nucleare potrebbe essere istallata anche nel giardino di casa mia». A parlare per la prima volta è l´azienda elettrica che lo fa attraverso il portavoce Franco D´Eramo. Ma è guerra con gli ambientalisti. I Verdi denunciano: "Abbiamo già detto no vent´anni fa".
L´Enel: nucleare in Puglia, si può fare
"Centrali sicure anche nel giardino di casa". I Verdi: abbiamo già detto no
Per la prima volta l´azienda elettrica parla della possibilità: "Ma spetta al governo"
BRINDISI - Sale di livello il braccio di ferro sul nucleare in Puglia. Dalla parte del futuro atomico l´Enel, che nel corso del festival dell´energia di scena a Lecce ha dichiarato "la strada dell´atomo, percorso ineludibile" per bocca del responsabile del nucleare Giancarlo Aquilani. Dall´altra parte i Verdi che annunciano battaglia senza sconti: "Incombe sulla Puglia una nuvola nera", ha detto Grazia Francescato a Bari, "vogliono fare il nucleare a Ostuni e vogliono fare sicuramente anche il deposito delle scorie». E ancora: «Voglio vedere chi se le piglia le centrali nucleari: se le prendano la Padania, e la Sardegna che ha votato Cappellacci e ora si becca due centrali; so che i sardi si arrabbieranno, ma ci dovevano pensare prima». L´assessore regionale al Diritto allo studio Domenico Lomelo, dal canto suo ribadisce il no pugliese al nucleare di vent´anni fa: "Il movimento - ha aggiunto - partì proprio dalla Puglia».
"Basta con lo spauracchio di Chernobyl, basta con l´ideologia della paura, basta con le falsità. La rinuncia dell´Italia al nucleare nell´87 ha costretto Enel a investire all´estero, è ora di recuperare i ritardi accumulati. Per quanto mi riguarda il dibattito sulla localizzazione, Puglia, Ostuni, è un dibattito ozioso: per me, a fronte delle necessarie valutazioni, se venisse stimata l´esistenza dei requisiti utili, una centrale nucleare potrebbe essere istallata anche nel giardino di casa mia". E´ la replica di Franco D´Eramo, responsabile Enel della comunicazione per Puglia e Basilicata, l´unico autorizzato a parlare, mentre i dirigenti tacciono. E´ il primo, a rompere il silenzio dietro il quale il colosso elettrico pare essersi barricato dal 24 febbraio scorso.
Mentre i presidenti di Francia e Italia siglavano il patto atomico che riapriva il capitolo chiuso oltre vent´anni fa con il referendum che fece del Belpaese penisola denuclearizzata, Enel e Edf siglavano un memorandum operativo per la costruzione in Italia di quattro centrali. D´Eramo replica a chi sostiene che la Puglia avrebbe "già dato" in termini di produzione energetica: "L´argomentazione di specie è quella della rinuncia, allo sviluppo e ai posti di lavoro. Sarà, s´intende, il governo a decretare i siti idonei ad ospitare le centrali, non saremo noi a metterci bocca, ma la Puglia deve competere anche su questo". Dunque, il sito idoneo potrebbe essere anche Ostuni? "Ripeto, spetterà al governo decidere dove, ma ribadisco che il sito idoneo potrebbe essere anche il giardino di casa mia".
Dal basso Salento all´alta Murgia intanto, gli ambientalisti si riarmano. Le argomentazioni contro sono più di una, dall´impatto ambientale "distruttivo", al nessun vantaggio economico per le popolazioni coinvolte. Che nella questione, insieme agli enti locali, non hanno altro che un potere consultivo. Ciononostante la Puglia si prepara a ritornare sulle barricate. Sarà il Pd ad organizzare "la prima, grande manifestazione popolare" con Anna Finocchiaro: lunedì 25, a Ostuni.
SONIA GIOIA
17 MAGGIO 2009, LA REPUBBLICA - BARI
L´azienda elettrica pronta a rispondere alla chiamata del governo.
"La Puglia può competere". Ma è guerra con gli ecologisti
«La rinuncia dell´Italia al nucleare nell´87 ha costretto Enel a investire all´estero, è ora di recuperare i ritardi accumulati. Per quanto mi riguarda il dibattito sulla localizzazione, Puglia, Ostuni, è un dibattito ozioso: per me, a fronte delle necessarie valutazioni, se venisse stimata l´esistenza dei requisiti utili, una centrale nucleare potrebbe essere istallata anche nel giardino di casa mia». A parlare per la prima volta è l´azienda elettrica che lo fa attraverso il portavoce Franco D´Eramo. Ma è guerra con gli ambientalisti. I Verdi denunciano: "Abbiamo già detto no vent´anni fa".
L´Enel: nucleare in Puglia, si può fare
"Centrali sicure anche nel giardino di casa". I Verdi: abbiamo già detto no
Per la prima volta l´azienda elettrica parla della possibilità: "Ma spetta al governo"
BRINDISI - Sale di livello il braccio di ferro sul nucleare in Puglia. Dalla parte del futuro atomico l´Enel, che nel corso del festival dell´energia di scena a Lecce ha dichiarato "la strada dell´atomo, percorso ineludibile" per bocca del responsabile del nucleare Giancarlo Aquilani. Dall´altra parte i Verdi che annunciano battaglia senza sconti: "Incombe sulla Puglia una nuvola nera", ha detto Grazia Francescato a Bari, "vogliono fare il nucleare a Ostuni e vogliono fare sicuramente anche il deposito delle scorie». E ancora: «Voglio vedere chi se le piglia le centrali nucleari: se le prendano la Padania, e la Sardegna che ha votato Cappellacci e ora si becca due centrali; so che i sardi si arrabbieranno, ma ci dovevano pensare prima». L´assessore regionale al Diritto allo studio Domenico Lomelo, dal canto suo ribadisce il no pugliese al nucleare di vent´anni fa: "Il movimento - ha aggiunto - partì proprio dalla Puglia».
"Basta con lo spauracchio di Chernobyl, basta con l´ideologia della paura, basta con le falsità. La rinuncia dell´Italia al nucleare nell´87 ha costretto Enel a investire all´estero, è ora di recuperare i ritardi accumulati. Per quanto mi riguarda il dibattito sulla localizzazione, Puglia, Ostuni, è un dibattito ozioso: per me, a fronte delle necessarie valutazioni, se venisse stimata l´esistenza dei requisiti utili, una centrale nucleare potrebbe essere istallata anche nel giardino di casa mia". E´ la replica di Franco D´Eramo, responsabile Enel della comunicazione per Puglia e Basilicata, l´unico autorizzato a parlare, mentre i dirigenti tacciono. E´ il primo, a rompere il silenzio dietro il quale il colosso elettrico pare essersi barricato dal 24 febbraio scorso.
Mentre i presidenti di Francia e Italia siglavano il patto atomico che riapriva il capitolo chiuso oltre vent´anni fa con il referendum che fece del Belpaese penisola denuclearizzata, Enel e Edf siglavano un memorandum operativo per la costruzione in Italia di quattro centrali. D´Eramo replica a chi sostiene che la Puglia avrebbe "già dato" in termini di produzione energetica: "L´argomentazione di specie è quella della rinuncia, allo sviluppo e ai posti di lavoro. Sarà, s´intende, il governo a decretare i siti idonei ad ospitare le centrali, non saremo noi a metterci bocca, ma la Puglia deve competere anche su questo". Dunque, il sito idoneo potrebbe essere anche Ostuni? "Ripeto, spetterà al governo decidere dove, ma ribadisco che il sito idoneo potrebbe essere anche il giardino di casa mia".
Dal basso Salento all´alta Murgia intanto, gli ambientalisti si riarmano. Le argomentazioni contro sono più di una, dall´impatto ambientale "distruttivo", al nessun vantaggio economico per le popolazioni coinvolte. Che nella questione, insieme agli enti locali, non hanno altro che un potere consultivo. Ciononostante la Puglia si prepara a ritornare sulle barricate. Sarà il Pd ad organizzare "la prima, grande manifestazione popolare" con Anna Finocchiaro: lunedì 25, a Ostuni.