Lo scontro sull`energia Il governo scomunica le tre regioni anti-nucleare
Libero Mercato (Libero) del 5 febbraio 2010
di An. C.
Il rilancio del nucleare -e l`apertura di quattro nuovi siti dove costruire le centrali rischia di gettare altra benzina sul fuoco della campagna elettorale delle regionali di fine marzo. Ieri, infatti, il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare davanti alla Corte costituzionale le leggi regionali di Puglia, Basilicata e Campania che impediscono di costruire centrali nucleari sul territorio regionale. Una scelta, questa, fatta dal governo su proposta del ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola e d`intesa con il ministro pergli Affari regionali Raffaele Fitto. «L`impugnativa delle tre leggi è necessaria», ha spiegato nel dettaglio Scajola, «per questioni di diritto e di merito. In punto di diritto le tre leggi intervengono autonomamente in una materia concorrente con lo Stato (produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica) e non riconoscono Stato in materia di tutela dell`ambiente della sicurezza interna e della concorrenza (art. 117 comma 2 della Costituzione). Non impugnare le tre leggi», ha proseguito il titolare del dicastero di via Veneto, «avrebbe costituito un precedente pericoloso perché si potrebbe indurre le Regioni ad adottare altre decisioni negative sulla localizzazione di infrastrutture necessarie per il Paese».
Immediato il fuoco di sbarramento dei governatori uscenti che in piena campagna elettorale. «Ora il governo abbia il coraggio di indicare i siti dove intende intervenire», attacca il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, «e lo faccia prima delle elezioni di marzo». Secondo
Errani «questo conflitto istituzionale lo ha innescato il governo, con scelte unilaterali e d`autorità».
Ed è già partito il toto località. Al momento - mentre governo ed Enel tengono top secret la lista dei possibili siti - si conoscono nel dettaglio solo i requisiti fondamentali dove costruire le nuove centrali.
La tecnologia francese European Pressurized Reactor (Epr, joint venture fra Enel ed Edt), esige zone poco sismiche, in prossimità di grandi bacini idrici ma non a rischio inondazioni. Al momento le uniche regioni che si sono timidamente candidate solo Veneto e Sicilia. E poi si rincorrono
i nomi dei vecchi siti: Caorso, Trino Vercellese (Vercelli), Montalto di Castro, Termoli (in provincia di Campobasso), e Porto Tolle, a Rovigo. Ma anche Monfalcone (in provincia di Gorizia) Scanzano Ionico (Matera), Palma (Agrigento), Oristano e Chioggia (Venezia). Insomma, non resta che attendere aprile per scoprire dove, ricorsi incrociati permettendo,sorgeranno le nuove centrali.
Libero Mercato (Libero) del 5 febbraio 2010
di An. C.
Il rilancio del nucleare -e l`apertura di quattro nuovi siti dove costruire le centrali rischia di gettare altra benzina sul fuoco della campagna elettorale delle regionali di fine marzo. Ieri, infatti, il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare davanti alla Corte costituzionale le leggi regionali di Puglia, Basilicata e Campania che impediscono di costruire centrali nucleari sul territorio regionale. Una scelta, questa, fatta dal governo su proposta del ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola e d`intesa con il ministro pergli Affari regionali Raffaele Fitto. «L`impugnativa delle tre leggi è necessaria», ha spiegato nel dettaglio Scajola, «per questioni di diritto e di merito. In punto di diritto le tre leggi intervengono autonomamente in una materia concorrente con lo Stato (produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica) e non riconoscono Stato in materia di tutela dell`ambiente della sicurezza interna e della concorrenza (art. 117 comma 2 della Costituzione). Non impugnare le tre leggi», ha proseguito il titolare del dicastero di via Veneto, «avrebbe costituito un precedente pericoloso perché si potrebbe indurre le Regioni ad adottare altre decisioni negative sulla localizzazione di infrastrutture necessarie per il Paese».
Immediato il fuoco di sbarramento dei governatori uscenti che in piena campagna elettorale. «Ora il governo abbia il coraggio di indicare i siti dove intende intervenire», attacca il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, «e lo faccia prima delle elezioni di marzo». Secondo
Errani «questo conflitto istituzionale lo ha innescato il governo, con scelte unilaterali e d`autorità».
Ed è già partito il toto località. Al momento - mentre governo ed Enel tengono top secret la lista dei possibili siti - si conoscono nel dettaglio solo i requisiti fondamentali dove costruire le nuove centrali.
La tecnologia francese European Pressurized Reactor (Epr, joint venture fra Enel ed Edt), esige zone poco sismiche, in prossimità di grandi bacini idrici ma non a rischio inondazioni. Al momento le uniche regioni che si sono timidamente candidate solo Veneto e Sicilia. E poi si rincorrono
i nomi dei vecchi siti: Caorso, Trino Vercellese (Vercelli), Montalto di Castro, Termoli (in provincia di Campobasso), e Porto Tolle, a Rovigo. Ma anche Monfalcone (in provincia di Gorizia) Scanzano Ionico (Matera), Palma (Agrigento), Oristano e Chioggia (Venezia). Insomma, non resta che attendere aprile per scoprire dove, ricorsi incrociati permettendo,sorgeranno le nuove centrali.
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