l’Unità, 7.02.2010
Bersani e Bonino: il no al nucleare è la nostra bandiera
Assemblea ecodem. Il leader alla candidata: «Ci capiamo, governo ed esponenti in lista dicano sì o no alle centrali» Emma: «Privatizzare Acea un favore ai potenti»
Cambio di passo, le prime parole che Pier Luigi Bersani mette in campo all’inizio di una giornata che correrà frenetica come una gimcana dagli Idv a congresso ai «critici» del Pd raccolti a Orvieto, da un doppio abbraccio con la Bonino a un incontro fugace con Vendola sono un «No» al nucleare e un «Sì», al risparmio energetico. «E così ci capiamo», scandisce il segretario Pd di buon mattino l’invocata chiarezza evangelica? -, davanti agli ecodem che si sono dati appuntamento mella sede nazionale del Pd sotto l’insegna «Afferrare il futuro, ambiente e green economy». È lì che parte il primo abbraccio, che proseguirà qualche ora dopo a Orvieto. Da una parte il segretario del Pd che rivendica: «Noi siamo quelli del lavoro, del sociale e dell’ambiente, dobbiamo far capire che con questo governo le cose non girano, ma se non hai un’altra proposta è difficile che Berlusconi faccia le valigie». Dall’altra Emma Bonino, la candidata «fuoriclasse» alle regionali del Lazio, quella che dovrà farcela anche senza l’Udc e nonostante il caso Marrazzo, che cerca lo scarto fin dallo stile della campagna elettorale («non imbrattiamo con i manifesti, inventiamoci altro») e fa l’anti-demagoga anche quando parla di «legalità e trasparenza»: «Rinunciare all’auto blu? risponde a un cronista L’autista mi serve». «Bonino? Va alla grandissima», le tira la volata Bersani, che la solleva abbracciandola. «Paura di vincere?», si schermisce lei: «No, noi radicali se diciamo sì è sì».
Bisogno di mission Ciò che segue dà la misura della sintonia che può scattare, lasciandosi alle spalle «anarchismi» e «microfeudalesimo», e concentrandosi sulle parole d’ordine. Green Economy, per esempio. L’ecodem Vigni suggerisce di declinarla in tutti i programmi elettorali: «Efficienza energetica, energie rinnovabili, no al consumo di suolo, sviluppo di servizi pubblici locali». Bersani concorda. Come il welfare negli anni Settanta, l’ambiente deve diventare la bandiera di un centrosinistra che si candida a governare le Regioni in una stagione decisamente meno favorevole. «La destra ragiona: più crisi, meno ambiente. Per noi la Green Economy è la risposta alla crisi», rilancia Bersani, suggerendo che questo è anche il terreno concretissimo su cui incalzare la destra. «Noi la scelta del ritorno al nucleare non la diamo per fatta», avverte. «Ma al governo e a chi si candida a governare le Regioni dobbiamo chiedere chiarezza: dicci sì o no e dove vuoi le centrali, non dopo le elezioni, si pronuncino, gli impianti non li fai mica mandando i carabinieri».
Accanto a lui Emma Bonino dà il primo assaggio di una campagna elettorale in cui, fair play a parte, su ambiente e nucleare è scontro duro.
«Non basta dire che sentirai i cittadini... E ci manca pure che non li senti», scandisce, sfidando la sua avversaria Renata Polverini alla chiarezza di cui parlava Bersani: «I consulenti non le mancheranno, se la sarà fatta una idea del territorio e del nucleare». «Noi l’alternativa la forniamo», rivendica: «L’efficienza energetica, che porta lavoro, altro che i 100mila posti promessi da Alemanno». E ancora più dura, Emma, è nel denunciare gli interessi dietro la campagna elettorale. A discapito dell’ambiente. E di un bene pubblico essenziale come l’acqua. La società che a Roma ne gestisce la rete di distribuzione, l’Acea, vede gomito a gomito il Comune di Roma, azionista pubblico, per ora, di maggioranza, e Caltagirone, azionista privato, nonché suocero di Casini. La parola «privatizzazione» per i radicali non è un tabù. E però «la situazione è troppo opaca». E come sul nucleare il «no» deve essere netto: «Non siamo Alice nel paese delle meraviglie e conosciamo gli interessi in gioco, privatizzare Acea servirebbe solo a qualche potente/prepotente e non darebbe ai cittadini un servizio migliore».
Bersani e Bonino: il no al nucleare è la nostra bandiera
Assemblea ecodem. Il leader alla candidata: «Ci capiamo, governo ed esponenti in lista dicano sì o no alle centrali» Emma: «Privatizzare Acea un favore ai potenti»
Cambio di passo, le prime parole che Pier Luigi Bersani mette in campo all’inizio di una giornata che correrà frenetica come una gimcana dagli Idv a congresso ai «critici» del Pd raccolti a Orvieto, da un doppio abbraccio con la Bonino a un incontro fugace con Vendola sono un «No» al nucleare e un «Sì», al risparmio energetico. «E così ci capiamo», scandisce il segretario Pd di buon mattino l’invocata chiarezza evangelica? -, davanti agli ecodem che si sono dati appuntamento mella sede nazionale del Pd sotto l’insegna «Afferrare il futuro, ambiente e green economy». È lì che parte il primo abbraccio, che proseguirà qualche ora dopo a Orvieto. Da una parte il segretario del Pd che rivendica: «Noi siamo quelli del lavoro, del sociale e dell’ambiente, dobbiamo far capire che con questo governo le cose non girano, ma se non hai un’altra proposta è difficile che Berlusconi faccia le valigie». Dall’altra Emma Bonino, la candidata «fuoriclasse» alle regionali del Lazio, quella che dovrà farcela anche senza l’Udc e nonostante il caso Marrazzo, che cerca lo scarto fin dallo stile della campagna elettorale («non imbrattiamo con i manifesti, inventiamoci altro») e fa l’anti-demagoga anche quando parla di «legalità e trasparenza»: «Rinunciare all’auto blu? risponde a un cronista L’autista mi serve». «Bonino? Va alla grandissima», le tira la volata Bersani, che la solleva abbracciandola. «Paura di vincere?», si schermisce lei: «No, noi radicali se diciamo sì è sì».
Bisogno di mission Ciò che segue dà la misura della sintonia che può scattare, lasciandosi alle spalle «anarchismi» e «microfeudalesimo», e concentrandosi sulle parole d’ordine. Green Economy, per esempio. L’ecodem Vigni suggerisce di declinarla in tutti i programmi elettorali: «Efficienza energetica, energie rinnovabili, no al consumo di suolo, sviluppo di servizi pubblici locali». Bersani concorda. Come il welfare negli anni Settanta, l’ambiente deve diventare la bandiera di un centrosinistra che si candida a governare le Regioni in una stagione decisamente meno favorevole. «La destra ragiona: più crisi, meno ambiente. Per noi la Green Economy è la risposta alla crisi», rilancia Bersani, suggerendo che questo è anche il terreno concretissimo su cui incalzare la destra. «Noi la scelta del ritorno al nucleare non la diamo per fatta», avverte. «Ma al governo e a chi si candida a governare le Regioni dobbiamo chiedere chiarezza: dicci sì o no e dove vuoi le centrali, non dopo le elezioni, si pronuncino, gli impianti non li fai mica mandando i carabinieri».
Accanto a lui Emma Bonino dà il primo assaggio di una campagna elettorale in cui, fair play a parte, su ambiente e nucleare è scontro duro.
«Non basta dire che sentirai i cittadini... E ci manca pure che non li senti», scandisce, sfidando la sua avversaria Renata Polverini alla chiarezza di cui parlava Bersani: «I consulenti non le mancheranno, se la sarà fatta una idea del territorio e del nucleare». «Noi l’alternativa la forniamo», rivendica: «L’efficienza energetica, che porta lavoro, altro che i 100mila posti promessi da Alemanno». E ancora più dura, Emma, è nel denunciare gli interessi dietro la campagna elettorale. A discapito dell’ambiente. E di un bene pubblico essenziale come l’acqua. La società che a Roma ne gestisce la rete di distribuzione, l’Acea, vede gomito a gomito il Comune di Roma, azionista pubblico, per ora, di maggioranza, e Caltagirone, azionista privato, nonché suocero di Casini. La parola «privatizzazione» per i radicali non è un tabù. E però «la situazione è troppo opaca». E come sul nucleare il «no» deve essere netto: «Non siamo Alice nel paese delle meraviglie e conosciamo gli interessi in gioco, privatizzare Acea servirebbe solo a qualche potente/prepotente e non darebbe ai cittadini un servizio migliore».
1 commento:
L'energia prodotta nuclearmente è stata un successo senza precedenti nella storia dell'umanità. L'unico fallimento che le può essere attribuito è nelle pubbliche relazioni. Presentiamo quindi una serie di servizi sull'argomento sicuri che l'unico antidoto alle paure sia la verità scientifica.
L'energia eolica e solare sono delle illusioni verdi!
Democratici a favore del nucleare
http://pronucleardemocrats.blogspot.com/
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