Lettera - No al nucleare, meglio le energie rinnovabili
il Gazzettino del 9 marzo 2009, pag. 9
Michele Boato
Berlusconi ha firmato con Sarkozy un`intesa pesantissima sia dal punto di vista economico che ambientale, con l`assurda idea di un ritorno al nucleare in Italia, proprio all`indomani del voto del suo definitivo abbandono anche negli Stati Uniti. Attualmente sono ancora in costruzione le prime 2 centrali nucleari Epr una in Finlandia, dove i costi sono schizzati dai 3 miliardi di euro preventivati a 5,5 miliardi, con 38 mesi di ritardo nei lavori, ed una in Francia,dove la centrale di Flamandville (con partecipazione Enel) ha subìto ripetute interruzioni perla scarsa qualità nei lavori. Ci raccontano che, grazie alla tecnologia Epr, il volume delle scorie radioattive (uno dei problemi irrisolti del nucleare) si dovrebbe ridurre del 30%. Ma non si precisa che le scorie prodotte dà queste centrali sono molto più radiattive di quelle degli impianti classici, e pongono insormontabili problemi tecnici per il loro smaltimento, come risulta dal rapporto 2008 dell`azienda di trattamento delle scorie radioattive, la finlandese Posiva. Naturalmente saranno i cittadini a sostenerne i costi economici ed ambientali. Ci si chiede: cosa aspetta il governo italiano, invece di continuare a sperperare denaro pubblico in tecnologie obsolete e pericolose, ad imboccare la via dell`efficienza e delle energie rinnovabili?
il Gazzettino del 9 marzo 2009, pag. 9
Michele Boato
Berlusconi ha firmato con Sarkozy un`intesa pesantissima sia dal punto di vista economico che ambientale, con l`assurda idea di un ritorno al nucleare in Italia, proprio all`indomani del voto del suo definitivo abbandono anche negli Stati Uniti. Attualmente sono ancora in costruzione le prime 2 centrali nucleari Epr una in Finlandia, dove i costi sono schizzati dai 3 miliardi di euro preventivati a 5,5 miliardi, con 38 mesi di ritardo nei lavori, ed una in Francia,dove la centrale di Flamandville (con partecipazione Enel) ha subìto ripetute interruzioni perla scarsa qualità nei lavori. Ci raccontano che, grazie alla tecnologia Epr, il volume delle scorie radioattive (uno dei problemi irrisolti del nucleare) si dovrebbe ridurre del 30%. Ma non si precisa che le scorie prodotte dà queste centrali sono molto più radiattive di quelle degli impianti classici, e pongono insormontabili problemi tecnici per il loro smaltimento, come risulta dal rapporto 2008 dell`azienda di trattamento delle scorie radioattive, la finlandese Posiva. Naturalmente saranno i cittadini a sostenerne i costi economici ed ambientali. Ci si chiede: cosa aspetta il governo italiano, invece di continuare a sperperare denaro pubblico in tecnologie obsolete e pericolose, ad imboccare la via dell`efficienza e delle energie rinnovabili?
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