Dal sole più luce e costi ridotti
Il Sole 24 Ore del 9 marzo 2009, pag. 13
Paolo Migliavacca
Mentre l`Europa riscopre in massa il nucleare - dall`Italia che ha appena deciso di realizzare quattro centrali di modello francese di terza generazione, a Gran Bretagna, Germania e Svezia, che tornano sui loro passi ripensando alla costruzione di nuovi impianti o dilazionando ulteriormente la chiusura dei vecchi - c`è una fonte di produzione di elettricità che sembra destinata a un futuro più che brillante: l`energia solare. In attesa che si renda disponibile il fotovoltaico spaziale (negli Usa si sta pensando a satelliti capaci di reinviare sulla Terra l`energia solare), alla fine dell`anno scorso questo tipo di energia ha superato per la prima volta la fatidica barriera dei lomila MW di capacità installata su scala mondiale, per un giro d`affari di circa 15 miliardi di dollari. L`Agenzia internazionale per l`Energia (lea) stima però che, nel 2030, il 9% di tutta l`elettricità mondiale sarà generata dal sole, quota che Greenpeace Europe eleva addirittura al 13,8. Sempre per quella data, la Iea prevede che la capacità installata salirà a 1.864 GW, con una produzione di 2.646 TWh distribuita a 1.280, milioni di utenti, un giro d`affari totale di 454 miliardi di dollari e un potenziale di 10 milioni di posti di lavoro creati. Un futuro tutto roseo, dunque, per l`energia solare? Il sospetto che le cifre previsionali possano essere gonfiate dall`ottimismo è compensato dal fatto che i progressi tecnologici del settore risultano molto rapidi, con margini di miglioramento ancora amplissimi. E ciò vale sia per il solare fotovoltaico destinato a ridurre a fondo la domanda delle utenze domestiche - sia per il termico. Grazie alla diffusione di centrali produttive di taglia comparabile a quelle di altri impianti termoelettrici o elettronucleari ma, soprattutto, all`adozione dapprima dell`olio e poi di soluzioni di sali fusi come liquido termoconvettore, quelli che fino agli anni 90 apparivano impianti confinati alla produzione di acqua calda per abitazioni si stanno rivelando un`ottima soluzione per generare elettricità.
Le maggiori centrali in corso di costruzione nel mondo hanno una capacità installata di 300-600 MW. Inoltre, il continuo miglioramento delle tecnologie adottate sta cancellando uno dei principali ostacoli che ne ha finora confinato la collocazione in zone scarsamente abitate: la superficie molto vasta a lungo richiesta dagli specchi che catturano la luce solare è in via di costante riduzione e l`area interessata da queste centrali è ormai paragonabile a quella di un impianto a combustibili fossili o nucleari. La maggiore taglia degli impianti sta inoltre riducendo il divario, finora cospicuo, nei costi di produzione. Se già oggi un impianto solare termico è competitivo là ove mancano le strutture di produzione e trasmissione tradizionali (in sostanza, la situazione di molti Paesi della riva sud del Mediterraneo), la Epia (European Photovoltaic Industry Association) stima che entro il 2015 tutta l`Europa meridionale potrà produrre energia a costi competitivi con le altre fonti. E previsione analoga vale per la California, stato leader negli Usa per quanto riguarda il solare termodinamico: dagli attuali 10-13 centesimi/kWh si pensa di poter scendere a 5 entro il 2012-2015. Il tema dei costi di produzione e delle agevolazioni tariffarie è cruciale anche in Italia per lo sviluppo del settore. Le norme attualmente in vigore riconoscono per 25 anni una tariffa che incentiva la generazione di elettricità da impianti solari termici. L`obiettivo nazionale è di raggiungere una potenza nominale installata di 200 MW entro il 2016, con una superficie totale di 2 milioni di metri quadrati di pannelli. La grande speranza per l`Italia è però il "Progetto Archimede", ideato dal premio Nobel Carlo Rubbia, che prevede la costruzione, presso la centrale Enel di Priolo Gargallo (Siracusa), di un impianto sperimentale da 28 MW (la prima tranche del quale, da 5 MW, sarà ultimata l`anno venturo), realizzato da Enel ed Enea, che utilizza il solare termodinamico integrato con un ciclo combinato di gas. Il potenziale produttivo di questa centrale è stimato in 114 GW/h per chilometro quadrato, valore che raddoppia a 275 GW/h sulla riva sud del Mediterraneo.
Il Sole 24 Ore del 9 marzo 2009, pag. 13
Paolo Migliavacca
Mentre l`Europa riscopre in massa il nucleare - dall`Italia che ha appena deciso di realizzare quattro centrali di modello francese di terza generazione, a Gran Bretagna, Germania e Svezia, che tornano sui loro passi ripensando alla costruzione di nuovi impianti o dilazionando ulteriormente la chiusura dei vecchi - c`è una fonte di produzione di elettricità che sembra destinata a un futuro più che brillante: l`energia solare. In attesa che si renda disponibile il fotovoltaico spaziale (negli Usa si sta pensando a satelliti capaci di reinviare sulla Terra l`energia solare), alla fine dell`anno scorso questo tipo di energia ha superato per la prima volta la fatidica barriera dei lomila MW di capacità installata su scala mondiale, per un giro d`affari di circa 15 miliardi di dollari. L`Agenzia internazionale per l`Energia (lea) stima però che, nel 2030, il 9% di tutta l`elettricità mondiale sarà generata dal sole, quota che Greenpeace Europe eleva addirittura al 13,8. Sempre per quella data, la Iea prevede che la capacità installata salirà a 1.864 GW, con una produzione di 2.646 TWh distribuita a 1.280, milioni di utenti, un giro d`affari totale di 454 miliardi di dollari e un potenziale di 10 milioni di posti di lavoro creati. Un futuro tutto roseo, dunque, per l`energia solare? Il sospetto che le cifre previsionali possano essere gonfiate dall`ottimismo è compensato dal fatto che i progressi tecnologici del settore risultano molto rapidi, con margini di miglioramento ancora amplissimi. E ciò vale sia per il solare fotovoltaico destinato a ridurre a fondo la domanda delle utenze domestiche - sia per il termico. Grazie alla diffusione di centrali produttive di taglia comparabile a quelle di altri impianti termoelettrici o elettronucleari ma, soprattutto, all`adozione dapprima dell`olio e poi di soluzioni di sali fusi come liquido termoconvettore, quelli che fino agli anni 90 apparivano impianti confinati alla produzione di acqua calda per abitazioni si stanno rivelando un`ottima soluzione per generare elettricità.
Le maggiori centrali in corso di costruzione nel mondo hanno una capacità installata di 300-600 MW. Inoltre, il continuo miglioramento delle tecnologie adottate sta cancellando uno dei principali ostacoli che ne ha finora confinato la collocazione in zone scarsamente abitate: la superficie molto vasta a lungo richiesta dagli specchi che catturano la luce solare è in via di costante riduzione e l`area interessata da queste centrali è ormai paragonabile a quella di un impianto a combustibili fossili o nucleari. La maggiore taglia degli impianti sta inoltre riducendo il divario, finora cospicuo, nei costi di produzione. Se già oggi un impianto solare termico è competitivo là ove mancano le strutture di produzione e trasmissione tradizionali (in sostanza, la situazione di molti Paesi della riva sud del Mediterraneo), la Epia (European Photovoltaic Industry Association) stima che entro il 2015 tutta l`Europa meridionale potrà produrre energia a costi competitivi con le altre fonti. E previsione analoga vale per la California, stato leader negli Usa per quanto riguarda il solare termodinamico: dagli attuali 10-13 centesimi/kWh si pensa di poter scendere a 5 entro il 2012-2015. Il tema dei costi di produzione e delle agevolazioni tariffarie è cruciale anche in Italia per lo sviluppo del settore. Le norme attualmente in vigore riconoscono per 25 anni una tariffa che incentiva la generazione di elettricità da impianti solari termici. L`obiettivo nazionale è di raggiungere una potenza nominale installata di 200 MW entro il 2016, con una superficie totale di 2 milioni di metri quadrati di pannelli. La grande speranza per l`Italia è però il "Progetto Archimede", ideato dal premio Nobel Carlo Rubbia, che prevede la costruzione, presso la centrale Enel di Priolo Gargallo (Siracusa), di un impianto sperimentale da 28 MW (la prima tranche del quale, da 5 MW, sarà ultimata l`anno venturo), realizzato da Enel ed Enea, che utilizza il solare termodinamico integrato con un ciclo combinato di gas. Il potenziale produttivo di questa centrale è stimato in 114 GW/h per chilometro quadrato, valore che raddoppia a 275 GW/h sulla riva sud del Mediterraneo.
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