mercoledì 20 gennaio 2010

Nucleare, il Pd sfida l'esecutivo "dica quale sceglie tra questi siti"

Nucleare, il Pd sfida l'esecutivo "dica quale sceglie tra questi siti"

la Repubblica, 14 gennaio 2010

Antonio Cianciullo

«E´ questa la mappa all´interno della quale si sceglieranno i luoghi in cui costruire le centrali nucleari. Il governo non lo dice perché vuole continuare a mentire agli elettori assicurando in ogni regione, fino all´appuntamento con le urne, che gli impianti verranno collocati altrove. Ma l´elenco è qui, perché non discuterne adesso? Se non parliamo di energia, di lavoro e di sicurezza di cosa vogliamo parlare in campagna elettorale?» Ermete Realacci, del coordinamento del Pd, mostra una cartina dell´Italia con 45 località cerchiate: i punti in cui è possibile collare un reattore. E´ un documento preparato dal Cnen (Comitato nazionale per l´energia nucleare) nel 1979 incrociando i dati sul rischio sismico, sulla popolazione e sulla disponibilità di acqua.
«Da allora poco è cambiato: è questa la rosa entro cui scegliere», continua Realacci. «In Sardegna ci sono 5 siti, ma prima delle ultime elezioni il presidente del Consiglio ha assicurato che l´atomo non sbarcherà sull´isola. In Veneto ci sono 4 siti ma il presidente della Regione Galan ha messo le mani avanti parlando di pericolo subsidenza. La stessa scenetta si è ripetuta in Puglia e in altre regioni. E´ un gioco delle tre carte in cui rientrano anche i conti economici che non tornano».
Nel giugno scorso è uscito un rapporto del Massachusetts Institute of Technology di Boston in cui si sostiene che in un´economia di mercato il nucleare non è competitivo rispetto al gas. Dal 2003 i costi di costruzione delle centrali atomiche sono aumentati in media del 15 per cento all´anno: nel 2007, secondo il Mit, realizzare una centrale nucleare costava 4.000 dollari per chilowattora contro i 2.000 di quattro anni prima. E i dati di mercato confermano l´analisi. A luglio la società francese Areva ha chiesto al Canada 4.500 euro per chilowattora - più della stima del Mit - per realizzare una centrale: il progetto è stato sospeso.
In tutto l´Occidente sono in costruzione due soli impianti nucleari, uno in Francia a Flamanville e uno in Finladia a Oikiluoto. La centrale di Oikiluoto, la più avanzata, ha già subito un aumento dei costi del 60 per cento e le cifre continuano a salire trainate dai continui ritardi. Il 22 ottobre è stata resa ufficiale una pesante critica all´impianto firmata da tre agenzie per la sicurezza nucleare: la francese Asn, la britannica HSE´sND, e la finlandese Stuk.
«Continuiamo a pagare una tassa di 400 milioni di euro sulle bollette elettriche per smaltire le scorie del vecchio nucleare: andarsi a cercare altri debiti è una follia», conclude Realacci. «Meglio seguire il mercato che sta premiando chi punta sull´innovazione, l´efficienza e le fonti rinnovabili: la spinta della green economy può produrre in Italia un milione di posti di lavoro. Mentre la maggioranza votava in Senato una mozione di critica al solare a concentrazione, una tecnologia perfezionata da Carlo Rubbia, Germania e Francia, con il sostegno Ue, decidevano di investire 400 miliardi di euro nell´operazione Desertec che prevede proprio l´uso delle tecnologie che non piacciono al centrodestra».

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