martedì 24 febbraio 2009

Nucleare, apre il cantiere Enel-Edf

Nucleare, apre il cantiere Enel-Edf

Corriere della Sera del 24 febbraio 2009, pag. 26

Stefano Agnoli

La prima centrale del nuovo nucleare italiano, quando e se sarà avviato, sarà con tutta probabilità figlia dell`ex monopolista nazionale Enel e del quasi monopolista francese Edf. Se si vuole ridurre all`osso l`esito dell`accordo quadro tra Roma e Parigi, annunciato ieri nelle linee principali e alla firma oggi da Berlusconi e Sarkozy, potrebbe essere questo il risultato di maggior rilievo del vertice transalpino. Al centro dell`incontro ci saranno non solo energia e ambiente, ma anche i trasporti (la riconferma della Torino-Lione), la crisi finanziaria, il Medio Oriente e la sicurezza europea. E anche i delicati rapporti tra banche e imprese e la presenza dello stato nell`economia, di cui avrebbero dialogato le delegazioni industriali guidate da Antoine Bernheim e John Elkann. Il piatto forte sarà però l`accordo politico di collaborazione nucleare, anticipato sempre ieri dal ministro per lo Sviluppo Claudio Scajola, al quale se ne dovrebbe affiancare in parallelo uno Edf-Enel per la costituzione di una joint-venture al 5o%. Una società comune che dovrà valutare e coordinare la fattibilità di progetti nucleari a livello mondiale, anche se poi in Italia Enel potrebbe avere la maggioranza. Il gruppo di Conti potrebbe anche entrare con la stessa quota che ha già in Normandia, il 12,5%, nel secondo «Epr» francese (il reattore nucleare di terza generazione) che sarà realizzato a Penly. L`intesa nel campo dell`energia sarà a largo raggio: i governi si impegnano infatti a sviluppare politiche e legislazioni «convergenti» e a trovare anche all`interno dell`Ue posizioni comuni su temi come la proliferazione, la sicurezza, lo smantellamento. Le collaborazioni potrebbero così riguardare anche i costruttori (con Areva, sebbene Ansaldo abbia accordi con la nippo-americana Westinghouse), ma anche la società del de- commissioning Sogin e l`Enea per la ricerca. Sulla base del presupposto, ovviamente, che il ddl che staziona al Senato e contiene il pacchetto legislativo sul «nucleare italiano» sia presto approvato. Roma si aggancia quindi al carro nucleare francese? L`accordo, precisano fonti governative, non è esclusivo e potrebbe essere ripetuto. Anche se, di fatto, solo i francesi (e non gli americani) hanno insistito a lungo per arrivare a esiti concreti. Complice, fa notare qualcuno, anche la rottura dell`asse atomico con i tedeschi di Siemens e l`avvicinamento di Berlino alla tecnologia nucleare di Mosca.

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