Nucleare, Zamparutti: Sarkozy conferma il fiasco industriale del reattore EPR
14 dicembre 2009
Elisabetta Zamparutti, deputata radicale e componete la Commissione Ambiente ha così commentato le parole del Presidente francese sul nucleare:
“Sarkozy conferma le gravi difficoltà in cui versa il nucleare francese come abbiamo denunciato ieri con Emma Bonino in un articolo pubblicato dal Sole24Ore.
La Francia, dopo aver cercato di promuovere il suo prodotto, è passata alla ricerca di partner stranieri per le difficoltà finanziarie in cui versa questo settore industriale. I costi dell’EPR sono infatti esorbitanti. In ambienti EDF si parla di cifre che possono passare dai 3,5 miliardi addirittura ai 7. Vi è inquietudine anche per le ammissioni di Areva sui ritardi nei tempi di realizzazione: tre anni per il reattore in costruzione in Finlandia, due per quello a Flameville. Senza contare la durissima critica mossa dalle tre agenzia per la sicurezza nucleare di Francia, Finlandia e Svezia.
Sentire infine Sarkozy, presidente di un Paese che ha imboccato la strada del nucleare decenni orsono, invocare l’arrivo di centinaia di migliaia di ingegneri dovrebbe far riflettere il nostro Governo sulla decisione di realizzare centrali nucleari.
Meglio sarebbe ascoltare Sarkozy quando invoca la necessità di sostenere le rinnovabili e una politica energetica comune in Europa.”
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da: radicali.it
14 dicembre 2009
Elisabetta Zamparutti, deputata radicale e componete la Commissione Ambiente ha così commentato le parole del Presidente francese sul nucleare:
“Sarkozy conferma le gravi difficoltà in cui versa il nucleare francese come abbiamo denunciato ieri con Emma Bonino in un articolo pubblicato dal Sole24Ore.
La Francia, dopo aver cercato di promuovere il suo prodotto, è passata alla ricerca di partner stranieri per le difficoltà finanziarie in cui versa questo settore industriale. I costi dell’EPR sono infatti esorbitanti. In ambienti EDF si parla di cifre che possono passare dai 3,5 miliardi addirittura ai 7. Vi è inquietudine anche per le ammissioni di Areva sui ritardi nei tempi di realizzazione: tre anni per il reattore in costruzione in Finlandia, due per quello a Flameville. Senza contare la durissima critica mossa dalle tre agenzia per la sicurezza nucleare di Francia, Finlandia e Svezia.
Sentire infine Sarkozy, presidente di un Paese che ha imboccato la strada del nucleare decenni orsono, invocare l’arrivo di centinaia di migliaia di ingegneri dovrebbe far riflettere il nostro Governo sulla decisione di realizzare centrali nucleari.
Meglio sarebbe ascoltare Sarkozy quando invoca la necessità di sostenere le rinnovabili e una politica energetica comune in Europa.”
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da: radicali.it
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