venerdì 5 giugno 2009

No al nucleare, rissa in Consiglio

No al nucleare, rissa in Consiglio
Piero Rossano
CORRIERE DEL MEZZOGIORNO, 20 maggio 2009 BARI

Il documento Pdl via dall’aula per protesta. Il 28 manifestazione a Ostuni

Una lotta «non di ga­lateo ma di popolo» per respin­gere anche la più remota even­tualità che la Puglia possa dive­nire sede di impianti nucleari. Lo dice in un’infuocata riunio­ne del Consiglio regionale il go­vernatore Nichi Vendola. «Io che ho guidato la battaglia con­tro le scorie a Scanzano — ar­gomenta — ho potuto leggere i piani di emergenza per gli in­cidenti rilevanti approntati per le altre centrali. La mia rabbia nasce da qui e assieme alle al­tre Regioni d’Italia non me ne starò fermo contro questa peri­colosa deriva centralista».

Vendola parla prima di cor­rere in aeroporto per il volo che lo porterà nel pomeriggio a Roma, dov’è atteso negli stu­di della trasmissione «Balla­rò ». Proprio le modalità del suo intervento, che precede quello del portavoce dell’oppo­sizione Rocco Palese subito do­po l’illustrazione dell’ordine del giorno presentato dal capo­gruppo del Pd Antonio Mani­glio sul «NO fermo e determi­nato a qualunque ipotesi di in­stallare in Puglia una centrale nucleare o un sito per lo smalti­mento delle scorie radioatti­ve », daranno la stura ad una fe­roce polemica. Il centrodestra infatti abbandona l’aula in se­gno di protesta per non aver potuto prendere la parola pri­ma di lui. Risultato: la maggio­ranza resta e si approva per al­zata di mano il documento di condanna, la minoranza va fuo­ri e si precipita a tenere una conferenza stampa.

«Questo centrosinistra — tuona Palese — non ha il mini­mo rispetto dei regolamenti consiliari: non è mai accaduto che il presidente faccia le sue deduzioni prima che interven­ga l’opposizione». «Non è così ed è facilmente dimostrabile— controbatte dieci metri più in là l’assessore all’Ambiente Mi­chele Losappio —: Vendola è il governo ed il regolamento so­stiene testualmente che nel di­battito il governo può interveni­re quando vuole». Insomma, fi­nisce in bagarre. E il vice segre­tario regionale del Pd, Michele Mazzarano accusa: «La destra ha gettato la maschera, infi­schiandosene della Puglia e mo­strando solo subalternità verso il governo di Berlusconi».

Nino Marmo, ex assessore all’Agricoltura della Giunta Fit­to, ha una sua lettura degli eventi. «Il Pd ed il presidente Vendola sono contro la mag­gioranza degli italiani che han­no compreso l’utilità del nucle­are — rileva —. Tutto ciò ser­ve solo alla campagna elettora­le di Vendola e al Pd che non s’accorge di poterlo solo inse­guire nelle sue scorribande elettorali». In conferenza stam­pa Palese appare sicuro di sé: «Giovedì — sostiene — sarà la conferenza Stato-Regioni ad occuparsi di nucleare. Lì sapre­mo ogni verità. Nessuno ha mai parlato di siti in Puglia, quelli di cui si vocifera fanno parte di un piano del ’70 supe­rato dagli eventi». Ma è ancora l’assessore Losappio a rintuz­zarlo: «All’ordine del giorno dell’appuntamento di Roma non c’è la parola nucleare». Il presidente del gruppo del Pd, Maniglio, incassa il successo e guarda oltre: «L’ordine del giorno approvato oggi risale a settembre. Seppur a prescinde­re da mappe di siti e program­mi, è bene che la Puglia faccia sentire il suo no. Noi abbiamo un surplus di energia, abbia­mo già dato». E’ il pensiero di tanti. Di sicuro di quelli che il 28 (e non più il 25) prenderan­no parte alla manifestazione di protesta di Ostuni, promossa da Pd e ambientalisti e con la presenza annunciata della se­natrice Anna Finocchiaro.

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